Torno a scrivere e pensare che spinta dall’allora “boom” di Sex and the City aprii un blog non tanto per essere la Carry de no antri, come si dice a Roma, ma perché ho sempre tanto da dire a volte a sproposito, spesso dando un senso ma quasi sempre come valvola di sfogo. Ho cominciato a scrivere quando ancora non era “un lavoro” non sono mai divenuta una pioniera delle future blog addict che poi si sono trasformate in vloggers macinando numeri di followers, soldi, prodotti di bellezza e/o altri, no io no perché fondamentalmente sono incostante, non è certo un pregio.
Allora perché sei tornata a scrivere?
Perché se lo avessi messo come status di Facebook sarebbe stato logorroico, lo é ugualmente, ma ho la scusa del post.
Perché mi manca scrivere, mi è sempre piaciuto, posso farlo anche in inglese e proverò a riscrivere questo post…ma non so garantire quanti post saró in grado di inserire.
Avrei potuto ricominciare l’estate scorsa quando sono entrata in maternitá, ecco potrei scrivere post gravidanza e parto e la vita della mamma 40nne che sono io.
Vedremo.
Insomma ho riaperto questa mattina perché volevo dire questo.
Ogni volta che ti guardo dormire, che mi sorridi, che mi dai quei bacini non bacini pieni di saliva io vorrei rivivere la tua nascita mille volte ancora. Nonostante tutto, nonostante il gas anti dolore che mi faceva venir da vomitare e la puntura che mi ha solo rincoglionita per finire all’epidurale che é stata la più bella droga presa ma che ti ha fatto andar giù di battiti e ossigeno. E il mio bello e desiderato parto naturale é divenuto cesareo. Ho sentito tutto ero sveglia perchè ho rifiutato l’anestesia totale, che avrebbero fatto se sentivo dolore, ho sentito quando incidevano e aprivano e ti tiravano fuori…e silenzio per pochi secondi che sembrano eterni e poi il tuo pianto rauco e poi ti hanno messo fra le mie braccia, tuo padre emozionatissimo si é dovuto sedere quelle manine piccole.
Ecco sono quasi 6 mesi che vorrei rivivere ancora e ancora la tua nascita. Sei il mio, il nostro miglior capolavoro, il dono più bello che pensavo di non ricevere più. Ringrazio Dio ogni giorno