Sono le 6pm, fra un paio d’ore vado a casa, Rafael starà probabilmente dormendo. Da quando è nato io vivo in un limbo dorato, pieno di sole, sempre,anche quando piove. Non sempre è facile, soprattutto perché siamo stanchi, perché il lavoro ci fa scazzare, discutiamo per stupidaggini, io sbrocco facilmente, ma pure prima ero così, ad ogni modo, non importa quante volte per notte mi alzi, o come una volta messo nel lettone con noi, tu dorma beato e giri come un un’orologio riempiendoci di calci, per ovvio e banale che sia a me va bene così, io se potessi di figli ne farei altri e altri e altri, se potessi me ne starei a casa e non mi sentirei triste e sconsolata, della carriera me ne frega nulla, ho un lavoro che mi ha sempre fatto star bene, non mi sentirei “svalutata”, le mie giornate sarebbero piene di sorrisi e risate, salti nel lettone, ninne insieme, capricci, pianti disperati, coliche,cacche, nasi mocciolosi. Quando mi prendi la mano e dici “vieni” battendola per terra, perché vuoi che mi sieda e giochi con te mi si spacca il cuore, e giochiamo, giochiamo quando dici tuuufff brush (tooth brush) e poi te lo prendi da solo, quando dici maccnina e ridi, oh la tua risata Rafael, dovrei registrarla e riascoltarla quando mi viene la malinconia di te, come oggi che piangevi disperato perché andavo a lavoro, nonostante fossi con papà. Attaccato alla mia gamba “mamma mummymummy” ecco io, vorrei tanto poter stare con te 24 su 24, anche se poi ho bisogno di spazio per me, vorrei poter essere libera di dire fanculo non lavoro più e me ne resto a sfornare torte, ma non si può stellina mia, o forse dovrei essere più coraggiosa. L’abbandono è quello che pensi ogni volta che esco dalla porta, abbandono, fortuna pioveva quando sono uscita perché mi son fatta un pianto da casa alla fermata. Vorrei fermare il tempo.